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Conservazione e ambiente, gli ultimi dati sono drammatici

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Conservazione e ambiente, gli ultimi dati sono drammatici. Il rapporto del WWF Living Planet è un pessimo quadro.

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Gian Luca Partengo

Gian Luca Partengo

Sono un Artista e Fotografo digitale torinese, specializzato nella Fotografia Digitale Black & White e Creativa Wild nel Progetto Animals In Black.

L’ultimo rapporto del WWF “Living Planet” figura purtroppo, dati alla mano, un pessimo quadro. Dal 1970 ad oggi, le popolazioni di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi sono diminuite del 60%!! 😭

Living Planet, il contenuto del documento

Dato allarmante, non c’è dubbio ma lo è ancora di più la causa scatenante di maggiore interesse: il sovrasfruttamento e, di conseguenza, le modifiche degli ambienti naturali. In concausa troviamo l’annoso problema del cambiamento climatico, l’inquinamento, le dannose specie invasive, le dighe e le miniere.

Tuttavia, quanto riportato dal documento, non è un semplice censimento ma una combinazione di fattori. come spiegato esaurientemente dall’esempio seguente (fonte National Geographic):

Supponiamo di avere 50 tigri, 200 falchi e 10.000 scoiattoli. Diciamo che la prima popolazione diminuisce del 90%, fino a 5 tigri. La seconda declina dell’80%, a 40 falchi. E gli scoiattoli scendono a 9.000, una diminuzione del 10%. Si tratta di un calo medio del 60% di queste tre popolazioni, ma contando i singoli individui sarebbe un declino totale del 12%. Questo esempio, completamente fittizio, illustra però come l’indice possa essere erroneamente interpretato. Ma la media rappresentata dalla rapporto, in qualche modo ponderata per dare maggiore peso alle specie a maggior rischio, mostra comunque una tendenza globale catastrofica.

Un disastro!! 😤

La situazione ambientale

Tornando alla questione ambientale, ad oggi, il 25% della superficie terrestre è ancora in condizioni naturali ma, entro i 2050, continuando con lo sfruttamento, si ridurrà al 10%. Il 40% della deforestazione è stata causata dall’agricoltura commerciale; il 27% dalla crescita urbana, dall’espansione delle infrastrutture e dalle attività minerarie. In breve, negli ultimi 50 anni, siamo stati in grado di aumentare la nostra atavica e irrispettosa brava di consumo della Terra fino al 190%!!

Metà della superficie della foresta Amazzonica è scomparsa, così come i coralli oceanici … stiamo distruggendo non solo la biodiversità del Pianeta ma, ahimè anche noi stessi. Il problema, una volta sommati i numeri, è comprendere in che modo possiamo agire. Ogni singolo individuo (aggiungo io, dotato di intelletto e coscienza), ha il potere immenso di cambiare le cose non solo prendendo coscienza del problema ma, soprattutto cercando di fare autocritica.

  • Qual’è il nostro rapporto con le regole?
  • Come ci comportiamo con i rifiuti?
  • Quanto consumiamo in termini di energia?
  • Abbiamo rispetto della Natura?
  • Facciamo correttamente una raccolta differenziata?
  • Siamo capaci di rinunciare a dieci caffè per fare una piccola donazione?
  • Ci ricordiamo che esistono valori come rispetto, disciplina e doveri?

Sicuramente si! 💪

Conclusioni

La questione però è un altra: il menefreghismo latente. Sebbene (spero) vi siano molte persone capaci di rispondere correttamente alle domande precedenti, il risultato sorprendente è che meno delle metà sarebbero in grado di sostenere la cosa … troppa fatica!! Essendo questa problematica, una questione a lungo termine (ma non troppo) e, quindi, estranea alla vita attuale di milioni di persone, tendono a “sbattersene” di brutto di quello che potrà accadere fra 50/100 anni.

“Tanto io sarò già morto, cosa me ne frega?”- dicono. 

Questa, l’abissale differenza fra l’uomo (specie superiore?!?!) e la Natura (tutte le altre specie) Lei non dimentica, Lei, non tradisce, Lei non uccide in modo indiscriminato, Lei ama, Lei rispetta persino nel gioco crudele del ciclo della vita.

Noi, non siamo in grado di amare almeno neanche noi stessi!

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