Non c’è dubbio che la pandemia di COVID 19 iniziata intorno a gennaio 2020 abbia cambiato il volto del Mondo intero sgretolando sicurezze e certezze di ogni essere vivente e creando nuove e drammatiche dinamiche socio-sanitarie.
Oggi, per radio è passata la notizia che sicuramente (con ambigua speranza) da un punto di vista fisico ne usciremo ma che, al contrario, il trauma psicologico, permarrà per molto, molto tempo.
Come dico sempre, non siamo soli su questo Pianeta, distopico o meno, appartiene a tutte le specie, non solo quella umana, ma anche quelle animali e vegetali sparse in ogni dove. Allora, ho rivolto il pensiero verso quella direzione, pensando alle sofferenze ed alle problematiche che sicuramente hanno toccato anche bioparchi, riserve e siti atti alla protezione delle specie in via di estinzione.
Più in grande ... Africa e quindi, mi son detto, -"chi meglio del mio Amico Davide Bomben che lotta ogni giorno contro la piaga del bracconaggio, potrebbe rispondermi in merito?"
Così l'ho contattato e gli ho chiesto se, gentilmente, avesse avuto voglia di trovare 5 minuti per AiB e rispondere a due semplici domande. Lui, da professionista qual'è impegnato a 360°, se ne è presi giustamente di più perché:
L'argomento è importante e ci vuole un po’ di tempo per rispondere approfonditamente e senza banalità.
E con piacere, dunque, che vi propongo questa breve ma intensa intervista ad un Uomo che ha fatto e sta facendo grandi cose per gli animali e per la loro salvaguardia.
Un sentito e doveroso ringraziamento, Davide … come sempre!!
COVID 19. La situazione in Africa
Ciao Davide, senti, ti va di rispondere a due domande sulla situazione in Africa tra COVID e bracconaggio per capire cosa è cambiato dal 2020 ad oggi e cosa si sta facendo per salvaguardare gli animali?
Many thanks my friend!
Cosa è cambiato in Africa da gennaio 2020 ad oggi a causa del Covid?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare che esistono 3 diverse tipologie di bracconaggio: Sussistenza, Sportivo, Speculativo.
Noi ci occupiamo quasi ed esclusivamente del bracconaggio Speculativo, ovvero quel bracconaggio che vede oggetto delle azioni illegali le specie ad alto profilo quali rinoceronti ed elefanti.
Ovviamente i ranger, che partecipano ai nostri corsi di formazione, si occupano anche di bracconaggio di Sussistenza, ovvero il bracconaggio che mira ad uccidere selvaggina per alimentazione.
Non si può, infatti, condurre un’analisi attenta prescindendo questi due correlatissimi input. Se in passato le uccisioni annuali di rinoceronti si aggiravano intorno ai 1000 esemplari l’anno, si è notata un’inflessione sul numero di esemplari bracconati, sembrerebbe una buona notizia.
Invece, questo dato positivo deve essere messo in relazione alla popolazione esistente di rinoceronti, quella reale e non quella “dichiarata”. Se le popolazioni di rinoceronti africani fossero nell’ordine delle centinaia di migliaia, come lo erano un tempo, la perdita di 1000 esemplari sarebbe comunque da denunciare e da arginare ma non avrebbe ripercussioni sulla salvezza di queste specie.
Se invece, come accade, 1000 rinoceronti ammazzati su una metapopolazione totale di poco più di 20.000 esemplari, è un dato sconvolgente, soprattutto considerando che la crescita di popolazione non supera il 9% annuo (su 20.000 esemplari ne nascono circa 1800 l’anno), le morti naturali annue sono del circa 6% (su 20.000 esemplari ne muoiono circa 1200 l’anno) pertanto un dato in attivo di circa 600 esemplari annui.
A causa del bracconaggio, però, quel dato si negativizza fino a 400/500 rinoceronti in meno ogni anno, sempre ipotizzando una reale metapopolazione di 20.000 rinoceronti bianchi e neri.
La situazione in Sudafrica
Tornando ai risultati annui, il 2020 ha visto un dato davvero importante, a dir poco sbalorditivo, poiché il Sudafrica, paese che vanta la popolazione di rinoceronti africani più numerosa del continente, ha finalmente dichiarato i numeri della popolazione del suo parco più importante: il Parco nazionale Kruger, parco che dovrebbe avere la popolazione di rinoceronti più numerosa del continente.
Questo famosissimo parco ospita la più numerosa popolazione di rinoceronti selvatici rimasta al Mondo. Per molti, e noi per primi, il Kruger rappresenta il luogo, la battaglia, dove la guerra per la conservazione dei rinoceronti sarà vinta oppure persa.
Proprio nei primi mesi del 2021 sono emerse le statistiche ufficiali e scioccanti che dimostrano inequivocabilmente che la più grande popolazione mondiale di rinoceronti è crollata del 70% in 10 anni … ma, nello stesso momento, che i dati sul bracconaggio sono stati fortemente limitati.
Il ministro dell’ambiente ha infatti comunicato come il 2020 sia stato il sesto anno di fila in cui il numero di rinoceronti uccisi nel paese di Mandela sia diminuito:
South Africa poaching rhinos
Annual trend
No Data Found
La situazione in Kenia e Namibia
La soddisfazione è stata tanta soprattutto perché anche altri paesi hanno festeggiato risultati d’eccellenza come il Kenya che non ha registrato alcuna uccisione di rinoceronti nell’anno del COVID.
Anche la Namibia ha registrato una forte diminuzione con dati molto incoraggianti:
Namibia poaching rhinos
Annual trend
No Data Found
La situazione in Botswana
Decisamente meno positivi sono invece i dati che ci arrivano dal Botswana che, per la prima volta, diventa il secondo paese per uccisioni di rinoceronti con ben 50 animali uccisi lo scorso anno.
Se da una parte, quindi, ci sarebbe da festeggiare (tranne per il Botswana) per una reale diminuzione dei casi di uccisione di rinoceronti a causa del bracconaggio, i dati forniti dal ministero dell’ambiente sudafricano sui veri numeri delle popolazioni di rinoceronti del parco Kruger invece gettano un velo di tristezza che, in qualche modo, offusca l’euforia dei dati precedenti.
i 3 elementi della diminuzione del bracconaggio
Si aprono, pertanto, degli scenari piuttosto complessi, soprattutto per l’etica ed amicizia che ci lega ai nostri colleghi impegnati sul campo quotidianamente. Se i dati offerti dal governo sudafricano ci presentano una reale diminuzione delle uccisioni di rinoceronti che sono passate da 1.215 del 2014 ai 394 del 2020, è bene sondare e comprendere quali siano le reali motivazioni di questa diminuzione così positiva.
Gli esperti locali elencano 3 elementi come i più concreti fra quelli che hanno portato ai dati del 2020 ed a quelli degli anni precedenti.
- Per il 2020, il COVID 19 e le restrizioni sugli spostamenti internazionali sono indicate come una delle principali motivazioni per l’ulteriore diminuzione dei casi di bracconaggio, pertanto qualcosa di positivo forse questa pandemia l’ha portata.
- Come sarà capitato di sperimentare a chiunque abbia visitato il Kruger 10 anni fa e nel 2019 (quando si poteva ancora viaggiare), vedere rinoceronti è sempre più difficile. Lo stesso, pertanto, possiamo ipotizzarlo per i bracconieri che ci mettono molto più tempo a trovare i rinoceronti e bracconarli.
- Il terzo motivo che gli esperti presentano come elemento che ha portato ad una diminuzione del bracconaggio è la presenza dei ranger e delle unità anti bracconaggio, anche supportate dal crescente numero di turisti che, ogni anno, visitano il parco più famoso del paese e che diventano occhi ed orecchie pronte a dare l’allarme come in effetti è già accaduto.
Dall’altra parte, l’Africa ha visto un aumento a doppia cifra dei casi di bracconaggio di Sussistenza, ovvero quei crimini ambientali che servono per colmare le economie familiari di persone che hanno perso il lavoro, spesso e volentieri proprio in settori come la conservazione ed il turismo.
Cosa ha fatto, sta facendo e farà l’Africa per ripartire e salvaguardare i propri animali?
Non abbiamo contezza delle politiche di tutti i diversi paesi africani, noi siamo presenti in alcuni di essi e soprattutto nei territori dell’Africa australe.
Siamo stati però chiamati a rappresentare il settore dell’anti bracconaggio in una serie di conferenze proprio con i ministri del turismo, dell’ambiente e con molti rappresentanti di organizzazioni governative e non per la tutela della biodiversità.
Abbiamo infatti parlato con i rappresentanti di Sudafrica, Zambia, Eswatini, Tanzania e Nigeria, paesi che si stanno muovendo proprio per la tutela del loro patrimonio naturalistico. Con il ministero della Nigeria abbiamo anche abbozzato un rapporto di collaborazione per la formazione del loro personale governativo.
Noi stessi di AIEA/PPA abbiamo partecipato al supporto delle unità governative e private con l’invio di materiale e con la donazione di oltre 21.000 €.
Riferimenti e link utili
Conclusioni
Professionale, esaustivo ed illuminante come sempre. Credo vi sia davvero poco altro da dire su questa faccenda e, molto, molto da fare.
Un sentito e doveroso ringraziamento a te, Davide ed a tutti i tuoi ragazzi che ogni giorno si battono per fermare questo scempio umano che è il bracconaggio. AiB, nella mia persona e nel suo piccolo, sarà sempre grato e disponibile per qualsiasi cosa, sostegno economico compreso.
SAVE GLOBALLY, LOVE LOCALLY!