Avrei voluto scrivere questo articolo tempo fa ma, per questioni editoriali, alla fine ho sempre rimandato.
Tuttavia, in questi giorni, un commento ad un post pubblicato sulla pagina Facebook AIB ufficiale, mi ha dato spunto per una riflessione adeguata e, dunque, ho preso la palla al balzo per buttare giù due righe.
Riflessioni sull’Amazzonia.
L'Amazzonia brucia
La tragicità di quanto sta avvenendo nel Polmone del Mondo è nota a tutti ma la relativa presa di coscienza … direi che sia ancora ignota. Ad ogni modo, appresa la notizia, ho pubblicato immantinente un breve commento personale, allegando un articolo dell’Agenzia ANSA.
Un articolo abbastanza esaustivo che toccava tutti i temi relativi al fatto; ambiente, disastro, cultura e politica.
Per la verità ho ricevuto molti meno commenti di quanto mi aspettassi o, comunque, molti di meno di altri post precedenti; in ogni caso, uno di questi recitava:
… e quindi cosa consigliate di fare.. Qui si scambiano solo opinioni, si può solo condividere questo disastro …
Cultura, tecnologia e piccoli gesti quotidiani per salvare il pianeta
Da qui, una riflessione e … questo articolo. Riprenderò il commento fatto sui Social riportandolo quasi integralmente ma suddividendolo in tematiche ed argomenti separati.
Dunque, fermo restando che quanto dirò sarà da intendersi in modo generalista e non soggettivo, inizierei con il discorso dei Social.
Salvare il pianeta attraverso i social?
Queste piattaforme sono molto di più che un semplice luogo dove scambiare opinioni e lo dico non tanto per cognizione di causa, ovvero perché le uso per lavoro personale e in riferimento ai miei Clienti, quanto perché oggettivamente offrono davvero infinite possibilità di azione.
Pertanto, dire “qui si scambiano solo opinioni” mi pare molto riduttivo.
I Social sono e devono essere un punto di incontro, sono le nuove “Piazze di ritrovo”, sono la comunicazione del futuro. Certo, qui si aprirebbe un mondo in relazione alla perdita di valori sociali, alle aggregazioni, alle modalità di dialogo e … vita.
Tuttavia, questa è la realtà e come per ogni cosa, dobbiamo imparare a conoscerla al meglio, usarla e sfruttarla appieno.
Condividere sui Social? Sì … certo, scambiare opinioni? anche ma, considerando le loro potenzialità, se le opinioni le si scambiano solo con un singolo utente e solo su una singola pagina pagina, allora la sensibilizzazione del problema sarà sempre circoscritto e comunque, di infimo valore.
Occorre condividere con altra gente, anche sconosciuta, portare avanti la causa prima con noi stessi, poi in famiglia e infine con altra gente e, in questo modo, qualche cosa di utile riusciremo a farlo.
Salvare il pianeta attraverso le donazioni?
A tale proposito, anche qui le possibilità di azione sono davvero tante.
Voglio dire … qualora si avesse la possibilità (e credo davvero che possa appartenere a tutti) di rinunciare ad un caffè, anche solo “donare” un euro alle organizzazioni preposte che hanno mezzi e potere per cercare di smuovere la sabbia sotto i piedi, beh … allora questo sarebbe di certo un “qualcosa che possiamo e dobbiamo fare”.
Si lo so! Lo scetticismo in tal senso è elevato; vai a fidarti di queste raccolte di fondi. Effettivamente, al di fuori di una ricevuta ufficiale, noi piccoli contribuenti non abbiamo l’assoluta certezza che quanto donato sia stato usato in toto per la causa.
Tuttavia, bisogna avere fede, cauta fede ma sempre fede. E poi, un caffè in meno non ci rovina certo l’esistenza.
Collaboro con molte associazioni fra cui WWF Italia al quale dono ogni mese, ma non solo.
Alcuni Amici si occupano di anti-bracconaggio, la Poaching Prevention Academy, e lo fanno in Africa addestrando personale e rischiando la vita ogni santo giorno. A loro vanno donazioni, a loro servono soldi e attrezzature perché li, davvero si muore!
Ne ho la certezza.
AIB stessa raccoglie fondi per le donazioni e lo fa attraverso la vendita del proprio materiale fotografico o gadget come segnalibri, adesivi ecc. Ogni ritratto venduto, assurge a duplice funzione: sostenere il progetto e raccogliere “spiccioli” per le donazioni.
Salvare il pianeta attraverso altre azioni?
Anche senza donare un centesimo, magari nella fattispecie non potremmo aiutare o, quanto meno, agire in favore del disastro amazzonico ma, di sicuro, avremmo tutti i mezzi necessari per migliorare la nostra vita quotidiana e, di conseguenza, quella del nostro vicino e così facendo fino ad arrivare lontano ad altre persone sconosciute.
Alcune rientrano nella sfera economica del quotidiano, altre appartengono all’insieme di sentimenti come educazione, senso civico, rispetto, amore, cultura, intelligenza ecc.
- effettuare una raccolta indifferenziata;
- evitare di usare la plastica;
- evitare di buttare per terra rifiuti, plastica, mozziconi di sigaretta;
- evitare un uso improprio del riscaldamento;
- evitare lo spreco di acqua;
- evitiamo le lampadine ad incandescenza;
- aiutare gli animali;
- educare gli animali;
- educare i figli;
- educare noi stessi;
- … avere cura e cultura.
Insomma, entriamo in un concetto di green attitude perché per il classico effetto farfalla, esistono mille azioni che avremmo il dovere di compiere e che potrebbero (insieme) aiutare a migliorare la situazione.
Quello che dico sempre, quindi, è di studiare e imparare, prendere coscienza con quello che si può fare e, poi, farlo davvero perché l’uomo è potenzialmente grandioso ma al contempo è anche molto ipocrita, ignorante e subdolo, proprio come la vignetta allegata.
Per salvare il pianeta, evitiamo ipocrisie
Ho trovato la seguente vignetta in giro per la rete e trovo che sia quanto mai attuale e adatta a spiegare il perché della domanda fulcro di questo articolo e, al contempo, utile per fare una personale riflessione.
Conclusioni
Se vivessimo in Amazzonia e se avessimo la possibilità di portare anche solo un “inutile” ma doveroso secchio d’acqua, lo faremmo?
La riflessione è generalista e fa riferimento a tutti coloro che si limitano a mettere un like sui Social o dicono:
Bisogna fare qualche cosa!
Se fossero li, agirebbero davvero o, per loro, questo sottile contributo sarebbe più che sufficiente per allietare coscienza e sentimento?
Non si scherza più, il Pianeta sta morendo come è naturale che sia, peccato che l’uomo ne abbia accelerato di parecchio la fine e, questo, a discapito non solo della Natura e degli animali ma anche delle nostre generazioni future.