Attività (il)legali
Ho appreso solo oggi questa terrificante notizia!!
Tralasciando il penoso fatto del bracconaggio la cui “Via della Seta” termina sempre in Asia, questa, non fa altro che aggravare l’ormai flebile situazione della salvaguardia delle specie a rischio. Un duro colpo anche se, dice Pechino, questa legalizzazione riguarderà solo “animali allevati“.
Solo?!
Le (ingiuste) motivazioni
Un forte dubbio mi inasprisce il sapore di odio che ho in bocca, provocando strana bava e irritazioni urticanti sulla pelle. Diciamo che vogliamo crederci (neanche a occhi chiusi), ci sono quattro questioni da analizzare.
Prima: animali allevati
Come la mettiamo con la questione della conservazione delle specie che passa, appunto, anche e soprattutto per la questione degli “animali allevati“? Sottile diventa la linea tra parchi adibiti alla conservazione delle specie e macelli pubblici.
Ma va bene, dai, sono tranquillo e la mia pelle irritata non ha ancora assunto pigmentazione verdastra!!
Seconda: l'uso medicale
Vogliamo parlare del fine di questa pratica? L’uso illecito di “pezzi di animale” da utilizzare nella ricerca medica o nella medicina tradizionale secondo le linee disposte da una controversa circolare governativa!!
Senza certezze scientifiche certe e tollerabili, questa è una grossissima cazzata, ma si sa… le culture sono diverse e bisogna rispettarle. Chi rispetta gli animali??
Terza: provenienza dell'animale
Ma andiamo oltre. Esiste un terzo problema legato alla questione. Considerando l’alto livello di bracconaggio e commercio illegale di creature come rinoceronti e tigri, ormai in via di estinzione, secondo voi, chi si prende la responsabilità di affermare con certezza da dove proviene un animale? Secondo voi, non è facile “ungere di danaro” qualche mano sporca per far passare una creatura vittima di bracconaggio come una di allevamento?
Quarta: credibilità
In tutto questo vi è, inoltre, un netto contrasto con le politiche messe in campo dalla Cina negli ultimi anni per contrastare il bracconaggio. Il paese aveva introdotto un divieto che impediva per 25 anni l’importazione o l’esportazione di prodotti derivanti dal bracconaggio. La World Federation of Chinese Medicine Societies – organizzazione ufficiale che viglia su queste pratiche illegali, si è detta preoccupata.
Conclusioni
Ma non basta. Due anni fa, la Cina aveva annunciato che avrebbe chiuso il mercato nazionale dell’avorio entro la fine del 2017. Il risultato? Che ad oggi la credibilità della Cina è ai minimi storici. Peccato davvero perché è un paese ricco di culture stravaganti e mi è sempre piaciuto almeno da un punto di vista “marziale”.
Adesso però …. si che sono verde, anzi no ….