La Natura è incredibile ma quando crea così, diventa miracolosa e infinita.
La Natura è magica di suo, in ogni singolo attimo che scandisce il ciclo della Vita e noi, nella nostra piccola esistenza e nonostante la coscienza di questi miracoli, continuiamo a stupirci ed a meravigliarci come la prima volta.
Grazie Natura per le emozioni che ci doni e per i miracoli che compi.
Storie straordinarie come questa ve ne sono, fortunatamente, sempre. Magari non tutte inerenti a questo particolare tipo di argomento ma altrettanto coinvolgenti. Date una lettura anche agli articoli correlati suggeriti.
Tornando al caso …
La scoperta di Tira, la zebra "a pois"
L'avvistamento
Il 15 settembre 2019, come riporta l’annuncio della pagina Wildest Africa che seguo, una guida del Riserva Nazionale del Maasai Mara, nelle proprie attività quotidiane, si è imbattuta in un evento incredibile. L’avvistamento di un cucciolo di zebra dalla livrea decisamente insolita: “a pois” 😲
Il puledro, in seguito, è stato ribattezzato con il cognome della guida che ha avuto la fortuna di avvistarlo per primo: TIRA.
Di seguito la traduzione del post originale👇
La scorsa notta una guida Maasai ha scoperto un piccolo di zebra mutato geneticamente nella Maasai Mara e gli ha dato il suo cognome, Tira. Questa mattina siamo tra i primi a far visita a Tira! Qualche anno fa c’è stato un caso simile, anche se la zebra aveva anche le strisce e la coda ‘a ciuffo’. Tira, invece, ha un pelo che sembra essere a pois! Spero che gli esperti si interessino a questo caso e condividano presto con noi qualche scoperta interessante.
Le classiche strisce di una zebra
La particolarità delle strisce nere sul nato chiaro di una zebra sono, ad oggi, ancora argomento di acceso dibattito tra gli scienziati:
- Sono segno distintivo di riconoscimento nel branco;
- Disturbano la vista dei predatori durante una veloce battuta di caccia;
- Termoregolano l’animale abbassandone la temperatura.
Tuttavia, recentemente, proprio quest’ultima ipotesi è stata smentita da uno studio scientifico che ne ha sfatato il mito.
Perché Tira non ha le strisce?
Difficile dirlo con certezza ora. Tuttavia, gli scienziati stanno vagliando alcune ipotesi per spiegare questo cambiamento genetico.
Già, perché proprio di cambiamento o mutazione genetica si parla; le strisce nere sul manto bianco sono sparite e, al loro posto, sono apparsi pallini bianchi su di un manto scuro.
In casi simili a questo, si parla di melanismo, ovvero un’eccessiva pigmentazione nera che ricopre tutto il corpo dell’animale. Pallini o piccole macchie biancastre o chiare prendono il posto di altri “disegni” in modo più o meno evidente.
Proprio, quindi, come succede ad esempio per uno dei miei felini preferiti, il giaguaro, anche per Tira potrebbe essere successa la stessa cosa 😉
Staremo a vedere ma, in qualsiasi caso … una meraviglia!! 😍
Tira è unica e deve essere salvaguardata più che mai!
Come per ogni cosa, anche per questa meravigliosa storia esiste il rovescio della medaglia.
La singolarità di Tira è un’arma a doppio taglio. L’ha portata, infatti, a scalare la vetta delle attrazioni turistiche sorpassando felini e altre specie. Di conseguenza, la possibilità che possa essere spaventata dalle centinaia e centinaia di visitatori è più che reale.
Ma non solo 🤔
Il suo particolare manto la rende più che riconoscibile a chiunque la osservi o, più genericamente, osservi il paesaggio … predatori e bracconieri compresi!
Deve essere protetta, subito e senza questioni e, tutti noi, ci auguriamo che ciò avvenga.
Conclusioni
Tira è un miracolo della Natura e non uno scherzo. Salvaguardarla è di primaria importanza ed ogni azione, in tal senso deve essere fatta.
La “Tigre di Cremona” negli anni sessanta cantava “… una zebra a pois …” … facciamo che non rimanga solo una splendida ma utopica canzone italiana.